E invece non ci ho mai creduto, nonostante abbia sentito questa frase almeno un milione di volte.
Mi veniva detta da parenti, amici e perfino sconosciuti. E io pensavo: «ma che stro***ta, che motivo avrei di pensare alla morte?»
Poi è successo. È successa una di quelle cose che, non per scelta, di fronte a una eventualità come morire ti ci mettono davvero.
Tre anni fa ho cominciato a pensare alla morte. Quando Marco ha lasciato questa dimensione in seguito a un brutto incidente stradale.
E ci ripenso oggi, quando mio figlio (o figlia, chissà) sta per venire al mondo.
Marco se lo sono portato via l’asfalto ghiacciato e il camion che lo precedeva, oltre che un piede un po’ troppo allegro sull’acceleratore in circostanze come quelle.
L’ho saputo da una chiamata mentre stavo lavorando. Appena ho potuto ho chiamato subito sua moglie, che sapeva bene che io e Marco avevamo 23 anni di amicizia alle spalle, eravamo veri compagni di avventure. Per questo ha deciso di rispondermi al telefono, perché sapeva che stavamo condividendo un dolore grande. Abbiamo parlato parecchio, di lui ma anche di cosa sarebbe accaduto visto che non c’era più.
In quel momento, la sua più grande preoccupazione era per il futuro dei loro figli di soli 6 mesi.
A ripensarci ora, mi vengono i brividi. Che padre sarei se lasciassi senza un soldo mio figlio (o figlia) che sta per arrivare? Senza nulla di materiale che possa garantirgli un tetto sopra la testa e tre pasti al giorno?
D’altronde, non serve morire per potersi trovare in una situazione in cui si è impossibilitati ad andare a lavorare.
Con la pandemia, avrai sentito storie di persone ricoverate per mesi in ospedale, e anche una volta uscite costrette a una lunga ripresa che non gli permette di lavorare a ritmi frenetici.
Il succo è che potrebbe succedere qualsiasi cosa. Hai presente il famoso vaso che cade dal balcone? Ecco.
Intendiamoci, non voglio fare come in quel film di Benigni e Troisi, “Non ci resta che piangere”, in cui c’era il tipo che ripeteva in continuazione «Ricordati che devi morire».
Quello che ti voglio chiedere è questo: in un Paese che non garantisce praticamente nulla a nessuno, che chiede tanto ma dà poco o niente indietro, che offre zero prospettive ai giovani, tu come ti vuoi organizzare?
Preferisci lasciare tutto al caso, andando a dormire la sera pensando che se ti viene l’influenza e devi stare a letto forse non arriverai a fine mese, che tuo figlio dovrà per forza rinunciare a qualcosa di importante per lui, oppure credi sia venuto il momento di fare progetti più a lungo termine?
Credi che continuare a contare le monetine incastrate nei cuscini del divano faccia al caso tuo, oppure ti vuoi creare una rendita SICURA, che potrebbe assicurare a te una vecchiaia serena e un futuro roseo ai tuoi figli? Nessuno potrà mai toglierti quello che hai guadagnato, né a te né nessun altro della tua famiglia, sarà solo una rete di sicurezza costruita con tutti i “grazie” che riceverai nel tempo.
È una delle prime cose che ho pensato quando mi sono approcciato al network marketing: con un’entrata così mi sento davvero tranquillo.
Posso permettermi di andare a fare la spesa e non preoccuparmi che se becco una buca e mi ingessano la gamba poi sono nei guai.
Adesso, so che posso garantire un domani a mio figlio (o figlia) perché sono stato previdente e ho scelto un sistema affidabile per aumentare il mio gruzzolo.
Sei arrivato alla fine del post: complimenti, penso tu sia una persona coraggiosa che non ha paura di affrontare anche gli argomenti più scomodi e paurosi della vita di ognuno di noi.
Se sei un genitore, so che tieni davvero ai tuoi figli, perché stai pensando a cosa lascerai dietro di te quando potrai stare loro accanto solo con il tuo spirito, che non li abbandonerà mai, ne sono certo. Ti preoccupi di quel qualcosa in più, e ti stimo per questo.
Oggi mi sono voluto aprire davvero con te. E tu, vuoi discutere con me delle tue prospettive future, spiegarmi le tue preoccupazioni e capire se posso aiutarti in qualche modo?
Mattia Bizz
Comments