Tu ci credi in Dio?
No, non sono impazzito con il caldo.
E non voglio farmi nemmeno gli affari tuoi.
Dico solo che, se hai intenzione di approcciarti a questo settore, è un argomento importante, anche se magari così di primo acchitto possa sembrarti una mia violazione della privacy.
So cosa ti starai chiedendo.
Mattia, ma che c’entrano Dio e il network?
Molto più di quello che pensi, e in questo post ti spiegherò perché.
Tutto quello che devi fare è avere la pazienza di leggerlo fino in fondo.
Dicevamo, fede e network marketing.
Sai, io credo molto in Dio e nel potere della spiritualità.
Sono cresciuto in una famiglia di persone credenti, ho battezzato mio figlio, ho fatto la scuola salesiana e quando ci sono dei momenti difficili mi faccio forza con la mia fede.
O quando la mia vita va bene, rendo grazie per quello che ho ottenuto.
Ma mai, mai e poi mai strumentalizzerei la religione per convincere qualcuno a lavorare con me.
Ti sembra una cosa strana?
Non sai quante volte ho visto farlo da networker spregiudicati e, se mi permetti, senza rispetto, alcuni purtroppo anche molto vicini a me.
Secondo me, fare leva sulla religione per promettere guadagni che non arriveranno mai nelle tasche di quella persona, ma solo di quella che sta provando a convincerla, è qualcosa di incommentabile.
Sai come si dice: il business non lo devi mescolare mai con politica, religione, e calcio.
Con questo non voglio negare l’importanza della spiritualità in questo mestiere.
Portare avanti qualcosa con dedizione richiede sempre una certa quantità di “senso del bene superiore”, se capisci cosa intendo.
Quell’idea per cui quello che stai facendo non lo fai solo per te, ma per fare del bene a livello più ampio.
Una missione di vita.
In fin dei conti, come diceva Alfio Bardolla, non puoi aiutare un povero se sei povero tu stesso.
Almeno non come vorrebbe.
Se utilizzato nel modo giusto, il guadagno che arriva dal network può fare tanto bene.
Ci sono networker di successo nel mondo che hanno realizzato scuole, ospedali, associazioni o, che nel silenzio, mantengono famiglie in difficoltà.
Io stesso, nel mio piccolo, cerco di aiutare chi ha bisogno nel comune del mio paese grazie al Blessing Bonus che la mia azienda mi concede, ad oggi sono oltre i 15K i soldi che ho dato in beneficenza.
Insomma, quello che voglio dirti è che non serve usare la cosiddetta “leva di Dio” per convincere le persone che intraprendendo questa strada faranno del bene.
Non è una crociata contro nessuno.
Anzi, sappi che chi ti propone questo sta cercando di intenerti per poi sfruttare la tua sensibilità e mettertelo in quel posto.
Che poi, non voglio assolutamente dire che dalla religione non possano arrivare delle ispirazioni fondamentali utili per il proprio lavoro.
Ora non ridere, ma io credo fortemente che la Bibbia, se letta nel modo giusto, sia un grande libro sul business, il più grande libro sulla leadership che sia mai stato scritto.
Non hai idea di quanti esempi puoi trovare lì dentro per te e per i tuoi team, io stesso mi faccio molto ispirare ed uso per ispirare i miei team attraverso quello che leggi li.
Spesso basta anche solo una frase per cambiare completamente la prospettiva di quello che stai vivendo, usala.
Ovviamente io dico la Bibbia perché sono Cristiano, magari per un mussolmano è il Corano.
Non ti fidare di chi ti dice che Dio l’ha chiamato a fare qualcosa, che se tu lo farai a tua volta sarai nelle sue grazie.
Sono persone che strumentalizzano il tuo lato più intimo e prezioso, e non lo fanno per fare del bene.
Tu, e solo tu, puoi trovare il modo di portare Dio al tuo fianco nel tuo lavoro, ricordatelo.
E tu, ci credi in Dio? Scrivimi, ti aspetto qui!
Mattia B.
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