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Immagine del redattoreMattia Bizzotto

[UN CONSIGLIO DI VITA DA JEANINE]

Nella vita, spesso mi sono fatto ispirare dalle storie delle donne di successo. Tuttavia, non le ho mai prese letteralmente come esempio, arrivando a pensare “Voglio essere come lei”.


È una mancanza, lo so, ma essendo un uomo, mi è sempre venuto più naturale pensarlo con altri uomini.


Stavolta mi sono dovuto ricredere.


Permettimi di raccontarti una storia.


Di solito, prima di un evento, i leader partecipano a una riunione preliminare in cui vengono presentati i prodotti che verranno lanciati e una fatta una previsione dell’anno.


Ti piacerebbe prevedere il futuro? Sapere esattamente cosa accadrà nel 2023?


Beh, mi dispiace dirtelo, ma io sono uno dei pochi che può farlo.


Prima di questo evento, Janine McCool, la CEO di Switch, mi prende da parte per sapere come sto io, la mia compagna e mio figlio.


Seguono foto e video di mio figlio guardati insieme dal mio cellulare.


Pensa, in un solo anno sono passato dal telefono di un uomo di trent'anni (e penso che tu possa ben immaginare cosa c’è dentro) a quello di un giovane papà. Ancora a volte mi fa strano pensarci, non te lo nego.


Insomma, stiamo lì a ridere, a divertirci guardando le facce buffe di mio figlio, quando a un certo punto l’aria cambia.


Hai presente quando senti che sta arrivando una conversazione profonda?


Esatto, proprio quel momento lì.


Mi guarda e mi dice:


Sai, io so bene che significa, com’è il periodo che stai passando.


Però sappi che i miei più grandi risultati li ho raggiunti proprio quando sono diventata madre.


Chi non è genitore non potrà mai capire che significa essere un ragazzo in carriera e, contemporaneamente, voler essere un buon padre.


Io so che tu aspiri ad essere sempre il numero uno, e non per alimentare il tuo ego, ma per far vedere alle persone che le cose si possono fare, per dimostrare che non conta da dove arrivi, ma solo dove puoi arrivare.


In questi due anni sei stato il migliore in tantissime cose, ma so anche che per i tuoi standard il 2022 non è stato il massimo, che volevi arrivare con 3 livelli di carriera in più e purtroppo non ce l’hai fatta. Devo dirti questo però.


È normale tutto quello che stai passando.


So che questa frase potrebbe dirtela chiunque, e so anche che magari tu non gli avresti dato peso, soprattutto se te la dice qualcuno che non è genitore.


Ti dico di più: so anche che avere un figlio è una grande gioia, ma che se si è focalizzati sulla carriera, se si ama una causa e non si vuole assolutamente stare nelle retrovie, l’arrivo di un figlio può essere una sfida enorme da affrontare.


Questo perché passi da concentrarti su te stesso e sul far crescere le persone che fanno parte del tuo business ad avere una creatura indifesa che ha bisogno di te fisicamente e emotivamente.


Parliamoci chiaro.


Una volta, quando prendevi la macchina ed andavi fuori qualche giorno per degli appuntamenti, lo facevi con pura, esclusiva gioia, vero?


Adesso, hai un po’ il cuore pesante perché in un angolino del tuo cervello pensi: “E se in questo tempo in cui io non ci sono mio figlio avrà bisogno di me?”


Mentre mi diceva questo, io ero lì che pensavo quanto cavolo fosse vero, non solo per me ma per tutti i genitori che lavorano.


Stavo ancora cercando di metabolizzare il tutto quando Janine ha continuato dicendo:


Ascoltami.


I primi 6 mesi, un anno di vita di tuo figlio ti sembrerà di passarli in mezzo a un tornado che spazza via tutto quello che pensavi di sapere.


Farai fatica a capire non solo lui, ma soprattutto te stesso. A volte ti succederà di sentirti un incapace, di non riuscire più a ottenere i risultati che volevi, di non avere più il focus e la vision di prima.


(Anche questo, quanto accidenti è vero. Non sai quanto tempo ho passato davanti allo specchio a guardarmi senza riconoscermi fino in fondo, non so se hai presente la sensazione).


Ma tu, mi dice, non ti devi assolutamente preoccupare, non sta succedendo nulla di tutto questo. L’unica cosa che è cambiata è che ora hai una creatura che dipende da te, che ha bisogno di te.


A questo punto ero parecchio provato, non te lo nego, ma il colpo finale doveva ancora arrivare.


Sai Mattia, continua Janine, il mondo è pieno di persone che hanno creato grandi cose. Tantissime di queste, però, non hanno una famiglia.



Qui dobbiamo riuscire a creare delle persone che riescono a diventare grandi, senza però rinunciare alla possibilità di avere una compagna, un compagno, dei figli.


È questo quello che devi fare tu, oggi: diventare un esempio per le madri, i padri di famiglia che fanno parte della nostra squadra.

Riassesta la tua vita. Fai quadrare tutto, e torna a fare i grandi numeri come quando eri un ragazzino prodigio che sapevo avrebbe raggiunto tra le qualifiche più grandi al mondo di questa azienda.


Ora, io non sono uno che fa tanto trasparire le sue emozioni, ma dentro ero davvero, davvero, DAVVERO, commosso.


Non ti sto raccontando tutto questo perché volevo lasciare un ricordo di un bel discorso emozionante che mi ha fatto una donna di grande successo.


Te lo sto dicendo perché, se sei un genitore come me, so che hai bisogno di sentirtelo dire.


Non sei inadeguato.



Non sei un cattivo padre o una cattiva madre, se ci tieni a lavorare.


Avere un figlio non è un fattore limitante per la tua carriera, ma una marcia in più.


È difficile, certo.


Ma nella vita non c’è nulla di facile. Nulla di bello, almeno.


Nulla per cui ci si ferma a pensare “Oh cavolo, io ho fatto questo?”


Ecco.


Non ascoltare chi ti dice che tuo figlio metterà fine a tutte le tue possibilità.


Mentono, e sono invidiosi.


Tu puoi farcela. Io posso farcela.


Perché non c’è niente di più bello, per un figlio, di vedere i propri genitori felici e realizzati.


Non so tu, ma io dopo queste parole mi sento rinato, Ti aspetto qui


Mattia B.




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