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Immagine del redattoreMattia Bizzotto

[COSA VOLEVI FARE DA GRANDE, PRIMA DI DIVENTARE GARNDE?]

Ogni tanto mi capita che, mentre guardo mio figlio giocare sul tappeto di casa, una serie di pensieri inizia a frullarmi per la testa.


Sarà felice crescendo? Starò facendo la cosa giusta per lui, gli starò dando quello di cui ha bisogno?


L’altro giorno, forse complice una canzone di tanti anni fa che avevo fissa in testa che mi ha fatto tornare ai miei anni di bambino, ho pensato:


Chissà cosa vorrà fare da grande?


Io, chiaramente, in quanto padre appoggerò la sua scelta, lo incoraggerò e lo aiuterò il più possibile, qualunque essa sia.


La curiosità però, lo ammetto, è tanta.


Pensare al suo futuro mi fa automaticamente tornare indietro alla mia infanzia, a come ero io da piccolo.


E a quei giorni in cui la maestra ci chiedeva cosa saremmo voluti diventare.


Io non ti svelo quello che sognavo io, anzi ti sfido a indovinarlo nei commenti.


Però posso dirti che tantissimi rispondevano “il medico”, “l’astronauta”, “il pilota”. Tutti mestieri di prestigio, più o meno difficili da concretizzare, che portano anche grandi entrate economiche.


Non che a 9 anni capissimo più di tanto il valore dei soldi, eh. Casomai potevamo sapere quante paghette servivano per comprare 10 pacchetti di figurine Panini, o di carte dei Pokemon.


Ci bastava succhiare una caramella Rossana sul tappeto mentre cercavamo di completare l’album dei calciatori, con come unica preoccupazione quella di trovare qualcuno con cui scambiare i doppioni.


Ai soldi ci pensavano i grandi, in quel momento il nostro unico lavoro era essere dei bambini.


Ho una notizia per te: siamo noi i grandi, ora.


E siamo in dovere di concedere ai piccoli la stessa sicurezza che avevamo noi, possibilmente senza rinunciare ai nostri sogni e trasformarci in genitori arrabbiati e frustrati.


Facile, no?


Fermati un momento, guardati allo specchio e chiediti: il me bambino sarebbe fiero della vita che sto vivendo?


Mio figlio sarà orgoglioso di me? Delle scelte che ho fatto, dei risultati che ho ottenuto?

Non c’è nulla di male se la risposta è no.


Possono essere tantissimi i motivi per cui non sei arrivato dove immaginavi da piccolo.


Hai cambiato idea. Qualcosa è andato storto. La vita si è messa di mezzo.


Se non sei dove saresti voluto essere, l’unica domanda che devi farti è: perché?


E ripartire dalla risposta.


Magari ora sarà troppo tardi per diventare astronauta, ma possiamo ancora fare qualcosa per migliorare la situazione.


Per carità, hai pienamente ragione a incazzarti con la società, la tua famiglia, la mancanza di possibilità economiche, l’istruzione che hai ricevuto.


La rabbia, però, da sola non serve.


Dobbiamo trasformarla in qualcos'altro.


Pensa a tutti quelli che ti hanno spinto ad abbandonare il tuo sogno convincendoti che non ce l’avresti mai potuta fare, che accontentarsi di un lavoro sicuro, noioso e monotono era la strada più giusta per te.


Tanto basta portare a casa la pagnotta, no?


Ecco, non ti viene una incontenibile voglia di dimostrargli che hanno torto marcio?


Che per raggiungere la sicurezza economica non serve per forza stare 8 ore al giorno chiuso in un ufficio, ma è possibile fare un lavoro che ti gratifica e ti rende fiero di te?


E se ti dicessi che quel lavoro lo puoi fare ovunque, anche dal divano di casa tua, seduto accanto a tuo figlio che gioca godendosi la tua compagnia?


So cosa stai pensando.


Mattia, troppe domande e poche risposte.


Per quelle dobbiamo riparlarne in separata sede (i segreti non si condividono con tutti), ma intanto posso dirti questo.


Io facevo il falegname perché mi avevano convinto che più di quello non avrei mai potuto raggiungere.


Ora ho stravolto la mia vita, faccio un lavoro che mi piace, aiuto altre persone a trovare la loro strada per l’indipendenza economica e farle essere fiere di loro stesse, ogni giorno.


Sei curioso? Hai voglia di recuperare i tuoi sogni di bambino?


Scrivimi, ti aspetto qui!


Mattia B.


26 visualizzazioni2 commenti

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2 Comments


elenatanasa467
Mar 29, 2023

Mattia non so che cosa volevi essere tu da grande ma sono sicura che sei più di quello che tu volevi essere. Sai leggendo questo post io mi sono commossa perché pensando al mio passato quando ho dovuto fare dei sacrifici enormi per miei figli venendo qui in Italia ,se avessi un quel tempo questa opportunità che tu parli forse la mia vita è quella di miei figli era diversa .. Complimenti Mattia per la tua maturità....quanti giovani come te stanno ancora senza fare niente ,stando acasa con i genitori perché "il lavoro non di trova".La verità è che non hanno voglia di lavorare. ...

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Mattia Bizzotto
Mattia Bizzotto
Mar 29, 2023
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Grazie mille, non esistere nel condividerlo o invitare qualche giovane a leggerlo, molto spesso la "poca voglia di lavorare" altro non è che la mancanza di un valido motivo per farlo o non vedere un futuro prospero per la propria vita con quel lavoro.🙏

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