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Immagine del redattoreMattia Bizzotto

[A QUEL PUNTO HO FATTO UNA SCELTA]

Forse non ti ho mai raccontato della grossa scommessa che ho deciso di fare su me stesso quando ho iniziato a lavorare come network marketer.


Se mi segui da più di una settimana, ti ricorderai quando ti ho parlato dei tempi in cui facevo il falegname.


Ecco, nonostante mi alzassi per andare a lavorare che era ancora buio e tornassi altrettanto tardi la sera, la mia famiglia era soddisfatta di quello che facevo.


Solo che per me ogni giorno era uguale all’altro, mi svegliavo e contavo le ore che mi separavano da quando sarei andato a dormire. Speravo passasse in fretta, perché dentro di me sapevo che creare e montare mobili non era la mia vera vocazione


Insomma, non sarò stato uno studente modello, ma sapevo di non essere stupido.


Quando mi sono approcciato al network marketing, ho capito cosa sarei potuto diventare e quanto tempo stavo sprecando facendo un lavoro che mi serviva solo a mettere insieme il pranzo con la cena.


A quel punto, ho fatto una scelta.


Una scelta che però non è piaciuta alla mia famiglia.


Secondo loro, non era nemmeno un vero lavoro quello che volevo fare. Il falegname sì, che lo era. Che mi ero messo in testa, che mestiere è il network marketer?


Io però ci credevo.


Ma quando ho detto ai miei genitori che mi licenziavo dalla falegnameria per iniziare la mia nuova carriera, l’hanno presa così male che mi hanno messo di fronte a un ultimatum:


O loro, o il network marketing.


Mentirei se ti dicessi che ho scelto la seconda opzione senza problemi. La verità è che non ci ho dormito la notte, chiedendomi se tagliare i ponti con i miei genitori per buttarmi in un mestiere di cui non sapevo nulla e che sarebbe potuto essere un fiasco fosse la scelta giusta, in quei momenti i miei guadagni erano a 0


Però vedi, in fondo in fondo al mio cuore sapevo che non sarebbe stato un fiasco, che quella era la mia strada.


Per cui ho scelto. Ho fatto il grande salto.


Mi piacerebbe poterti dire che i miei ci hanno ripensato subito, ma la verità è che non ci siamo parlati per un anno intero.


Poi, pian piano, hanno visto che stavo avendo successo e siamo riusciti a riconciliarci.


Non avere avuto la loro fiducia all’inizio mi ha ferito, lo ammetto. Ma essere solo a saltare tutti gli ostacoli mi ha permesso di mettercela veramente tutta e di aprirmi con le persone che ho incontrato sul mio percorso, trovando una vera famiglia tra loro.


Adesso che sto per diventare papà, so bene cosa voglio trasmettere a mio figlio: che i suoi sogni saranno anche i miei, non importa se li reputo giusti o sbagliati.


E a te, è successo qualcosa di simile nella vita?



Mattia B.




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